lunedì, settembre 22, 2008

Era

E per la serie "Riviviamo i fasti della musica italiana quando io neppure c'ero", una canzone che mi tramando da anni nelle orecchie, da un vinile di mio papà.
Oh lo so che state già storcendo il naso, Battisti sa di vecchio e commerciale, ma se uno si prendesse anche solo un minuto per informarsi, si renderebbe conto di quanto innovatrice fu la sua musica (oltre che i testi di Mogol) in quegli anni di piattume (e pattume) di breat-rock importato, tradotto e risuonato anche bene magari, ma totalmente senza anima.
Battisti mostra un nuovo modo di fare musica leggere italiana, slegata dai molti generi popolari in voga allora.
Questa traccia minore, totalmente sconosciuta, per me è sempre stata meravigliosa. Una canzone d'amore delicata e un po' triste.
Se nessun pregiudizio vi preclude l'ascolto, prendetevi questi 2 minuti e 57 secondi e ascoltate suoni, parole, musiche di un altro tempo.

1 Comments:

Blogger none said...

Radiohead, lol

23 settembre, 2008 13:18  

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